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Carnevale storia filastrocche e moltissime immagini

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view post Posted on 12/1/2011, 13:47     +1   -1
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Carnevale storia ritornello e moltissime immagini gif calendario date del Carnevale
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Il carnevale è una festa che si celebra nei paesi di tradizione cristiana (soprattutto in quelli di tradizione cattolica). I festeggiamenti si svolgono spesso in pubbliche parate in cui dominano elementi giocosi e fantasiosi; in particolare, l'elemento distintivo e caratterizzante del carnevale è l'uso del mascheramento.

La parola "Carnevale" deriva dal latino carnem levare, togliere la carne, e indica il periodo che precede la Quaresima, in cui, secondo la tradizione religiosa, la carne è proibita; per questo in epoca romana venivano celebrati i carnesciali, grandi banchetti prima del digiuno. Il Carnevale dura alcune settimane e termina con il Martedì Grasso, giorno in cui si concentrano i maggiori festeggiamenti, prima che inizi il periodo quaresimale con il Mercoledì delle Ceneri.
Il Carnevale ha radici antichissime: dai festeggiamenti degli Egizi in onore della Dea Iside alle "Grandi Dionisiache" greche in onore del Dio Bacco, fino ai Saturnali dell'epoca romana, in cui venivano sospese le leggi in vigore. Questo rovesciamento delle norme ha portato alla tradizione di mascherarsi, che dura tutt'oggi ed è il tratto più caratteristico del Carnevale.

Carnevale in Italia
Tanti i carnevali italiani che sono diventati famosi e meritano una visita, come Cento, Acireale, Putignano, Ivrea, Milano...ma due spiccano su tutti: il Carnevale di Viareggio e il Carnevale di Venezia.
In molte città d'Italia sfilano carri allegorici con maschere e vestiti tradizionali di Carnevale. È una festa molto attesa dai bambini ma anche dai più grandi, con feste in piazza e nei locali, dove molto spesso si organizzano concorsi per premiare i costumi e i vestiti di carnevale più belli e originali.

Maschere di Carnevale
Le maschere tradizionali italiane sono tante, nate con la Commedia dell'Arte del Cinquecento e ciascuna originaria di una particolare città: Arlecchino e Brighella, maschere originarie di Bergamo, Pantalone e Colombina (Venezia), Pulcinella (Napoli), Ballanzone (Bologna), Gianduia (Torino), Rugantino (Roma), Meneghino (Milano).

maschera-rossa maschere-carnevale



carnevale-arlecchino colombina





Calendario date del Carnevale (Martedì Grasso)


Carnevale 2013 la data con il giorno in cui si festeggerà e tutte le date degli anni seguenti

Anno Martedì grasso Sabato grasso
2015 - 17 febbraio martedì 21 febbraio sabato
2016 - 9 febbraio martedì 13 febbraio sabato
2017 - 28 febbraio martedì 4 marzo sabato
2018 - 13 febbraio martedì 17 febbraio sabato
2019 - 5 marzo martedì 9 marzo sabato
2020 - 25 febbraio martedì 29 febbraio sabato
2021 - 16 febbraio martedì 20 febbraio sabato
2022 - 1 marzo martedì 5 marzo sabato
2023 - 21 febbraio martedì 25 febbraio sabato
2024 - 13 febbraio martedì 17 febbraio sabato
2025 - 4 marzo martedì 8 marzo sabato
2026 - 17 febbraio martedì 21 febbraio sabato
2027 - 9 febbraio martedì 13 febbraio sabato
2028 - 29 febbraio martedì 4 marzo sabato
2029 - 13 febbraio martedì 17 febbraio sabato
2030 - 5 marzo martedì 9 marzo sabato



Edited by mery5 - 2/2/2015, 14:11
 
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view post Posted on 28/1/2011, 00:03     +1   -1
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Immagini gif maschere di carnevale


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carnevale




Carnevale


Carnevale in filastrocca,
con la maschera sulla bocca,
con la maschera sugli occhi,
con le toppe sui ginocchi:
sono le toppe d’Arlecchino,
vestito di carta, poverino.
Pulcinella è grosso e bianco,
e Pierrot fa il saltimbanco.
Pantalon dei Bisognosi
Colombina, dice, mi sposi?
Gianduia lecca un cioccolatino
e non ne da niente a Meneghino,
mentre Gioppino col suo randello
mena botte a Stenterello.
Per fortuna il dottor Balanzone
gli fa una bella medicazione,
poi lo consola: E’ Carnevale,
e ogni scherzo per oggi vale.


Gianni Rodari



Edited by claufont - 23/2/2019, 19:12
 
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view post Posted on 3/2/2011, 21:35     +1   -1
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immagini gif maschere


carnevale-2011 carnevale-di-venezia-maschere Filastrocche-Carnevale



Edited by mery5 - 18/1/2016, 17:25
 
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se è ancora prematuro parlare di feste in maschera e originali sfilate di carri, possiamo comunque cominciare a calarci nell’atmosfera grazie a disegni a tema, canzoncine e, naturalmente, le immancabili filastrocche e poesie per bambini, ma un po’ per tutti!


Semplici rime dedicate ai personaggi tradizionali del Carnevale, da Arlecchino a Pulcinella, dal dott. Balanzone e Pierrot, alle burle e alle nuvole di coriandoli da cui saremo presto piacevolmente sommersi. I più piccini amano questa festa così straordinaria, possono travestirsi, scatenarsi, fare scherzi, mangiare deliziosi dolcetti fritti e andare in giro ad ammirare i gruppi mascherati, e le varie manifestazioni (spesso di origine antichissima) che in ogni parte dello Stivale si organizzano in questo periodo dell’anno.

FINALMENTE E’ CARNEVALE
Ogni scherzo adesso vale,
sono giorni d’allegria
tutto è gioia e simpatia.
C’è letizia dentro i cuori
tutti i bimbi vanno fuori,
delle maschere è la festa
Arlecchino sempre in testa.

Più degli altri poverello
ma il vestito suo è il più bello,
di colori e luce pieno
sembra sia l’arcobaleno.
E’ da sempre squattrinato
ma in amore fortunato,
ama quella mascherina
che si chiama Colombina.
E felice lui saltella
abbracciato alla sua stella,
è l’amico dei bambini
al suo cuor sempre vicini.




CARNEVALE
Oggi Carnevale è il re
d’ogni via della città,
allegria adesso c’è
e odor di libertà.
Pulcinella e Balanzone,
Colombina ed Arlecchino,
poi Gianduia, Pantalone,
con Brighella e Meneghino.

Vanno in giro i mascherati
a far balli, scherzi e lazzi,
sono i guai dimenticati
tutti sembrano un po’ pazzi.
I coriandoli nel cielo
pure al sole fanno il velo,
sopra i carri stanno in tanti
a lanciar stelle filanti.
Dai tiriamo su la testa
e corriamo ancora intorno,
finirà presto la festa
già domani è un altro giorno.




CARNEVALE!
Che fracasso!
Che sconquasso!
Che schiamazzo,
mondo pazzo!
E’ arrivato Carnevale
buffo e pazzo,
con le belle mascherine,
che con fischi, frizzi e lazzi,
con schiamazzi,
con sollazzi,
con svolazzi di sottane
e di vecchie palandrane,
fanno tutti divertir.

Viva, viva Carnevale,
che fischiando,
saltellando,
tintinnando,
viene innanzi e non fa male;
con i sacchi pieni zeppi
di coriandoli e confetti,
di burlette e di sberleffi,
di dispetti,di vestiti a fogge strane,
di lucenti durlindane,
di suonate, di ballate,
di graziose cavatine,
di trovate birichine.



Edited by mery5 - 10/1/2012, 01:30
 
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CARNEVALE, APPUNTAMENTI - CURIOSITA' - RICETTE

STELLE-FILANTI
Luoghi, idee, curiosita' Carnevale
Le ricette attraverso i luoghi, le tradizioni e le ricette gastronomiche del carnevale in Italia e nel mondo


IL CARNEVALE DEI ROMANI ANTICHI

Per gli antichi Romani, l'odierno Carnevale corrispondeva ai Saturnali.
Era festeggiato il dio Saturno e le celebrazioni avevano inizio il 17 dicembre.
Inizialmente i festeggiamenti duravano tre giorni, poi si prolungarono per un periodo che corrisponde all'incirca all'odierno ciclo che comprende le feste natalizie ed il Carnevale.
In onore di Saturno, il dio protettore della nuova semina, erano celebrati i Saturnalia, dapprima nella sola giornata dei 17 dicembre, poi anche nei due giorni successivi e infine nel corso di una intera settimana. La festa della semina e dei solstizio invernale rappresenta una delle più antiche e popolari feste nell'anno romano.
Ci si scambiavano candele e piccoli doni ed erano sospese le distinzioni di classe: l'ordine sociale era rovesciato e i signori si trovavano a servire i loro schiavi.

I Romani celebravano i Saturnalia, una festa lunga una settimana e dedicata a Saturno, dio dell'agricoltura e dei raccolti. Era un periodo di grandi festeggiamenti, in cui tutti bevevano e mangiavano a profusione. Anche agli schiavi veniva concesso un periodo di riposo. Ribaltando la gerarchia sociale, i padroni dividevano le loro ricchezze con gli schiavi e li servivano. Questa generosità caratteristica dei Saturnalia, prevedeva anche elargire doni ai bambini, perchè, si credeva, che avrebbe comportato una ricompensa da parte degli dei nel nuovo anno.

A Carnevale, si mangia e beve oltre la norma per esorcizzare la povertà e fare l'ultimo pieno in vista del lungo periodo quaresimale. Per secoli, ovunque,il Carnevale ha avuto le rosee sembianze di un porcello, simbolo della ribellione a fame, povertà e castità.
Il popolo ha sempre tifato per questo re senza regno, che nasce e muore ogni anno, eternamente giovane.


CURIOSITA'
Le chiacchere di carnevale sono discendenti dalle frictilia romane, dolci fritti nel grasso di maiale che nell'antica Roma venivano preparati proprio durante il periodo di Carnevale.
La ricetta la più semplice e antica del mondo: acqua,farina e un po' di sale.
L'impasto non va lavorato molto e serve a formare soffici trecce di pasta da annodare e friggere nello strutto bollente.
Le antiche frictilia, cotte su piastre unte col lardo, sono l'unico dolce che ha lasciato tracce in tutte le regioni italiane.


COME SI CHIAMANO LE CHIACCHERE IN ALCUNE REGIONI ITALIANE

Chiacchiere e lattughe di carnevale in Lombardia
Cenci, stracci e donzelle in Toscana
Frappe e sfrappole in Emilia
Cristoli in Trentino
Galani e gale in Veneto
Bugie in Piemonte e Liguria

DOLCI PARTICOLARI DELLA TRADIZIONE

LA CICERCHIATA
dolce molto diffuso in tutto il Centro Italia; dalle origini antichissime. Una specie di ciambella, ottenuta con dei pallini di pasta fritta, assemblati insieme a forma di ciambella, ricoperta con il miele caldo.

GLI STRUFFOLI
Tipico dolce della tradizione napoletana e diffusi in tutta la Campania. Un dolce antichissimo pare siano stati portati dai greci gi� ai tempi della Magna Grecia.

I FARSI
I farsi sono delle frittelle di Carnevale tradizionali lombarde, della zona di Pavia. Diffusa e apprezzata anche la variante con la farcitura di crema pasticcera.

ZIPPULAS O CATTAS
Le zippulas, o cattas, sono delle frittelle dolci tradizionali della cucina sarda. A forma di ciambelline e la pasta risulta molto soffice perchè include una patata.

FARRATA
E' il tradizionale piatto rustico di carnevale pugliese. così chiamata perchè composta prevalentemente di grano di farro.

SCROCCAFUSI
dolcetti tipici della tradizione marchigiana, vengono anche chiamati spaccadenti per il rumore che fanno quando si mangiano.


LE BUGIE AI GIORNI NOSTRI

bugie
(Ricetta delle bugie liguri)

Farina - 500 g
Uova - 1
Burro - una noce
Zucchero - 3 cucchiai
Buccia grattugiata di un limone
Vino bianco secco - un bicchiere
Olio per friggere
Zucchero a velo
Sale

Preparazione:
Versare la farina sulla spianatoia a fontana e aggiungere nel centro l'uovo, il burro ammorbidito, lo zucchero, la buccia di limone, un pizzico di sale e il vino. Impastare il tutto.
L'impasto deve rimanere abbastanza sodo. Ridurre l'impasto a palla e farlo riposare per circa 30 minuti.
Stendere l'impasto molto fine sulla spianatoia infarinata e tagliare delle strisce con la rotella dentata. Friggerle in abbondante olio d'oliva caldo.
Quando le bugie sono gonfie ma ancora bianche scolarle, metterle su carta assorbente da cucina per rimuovere l'eccesso di grassi e spolverizzarle con tanto zucchero a velo.


IL CARNEVALE IN LIGURIA

Il Carnevale è molto sentito in Liguria per la sua storia, mostre, sfilate, giochi, eventi e concerti animeranno i giorni di febbraio, fino al martedì grasso.
In questo periodo che precede la quaresima, anche la cucina prende vita con le specialità carnevalesche con i dolci tipici della tradizione come le bugie e i quaresimali.
L' appuntamento più significativo in Liguria nel periodo di carnevale si svolge a Loano -SAV)ONA)- il Carnevaloa un grande carnevale con sfilate di carri allegorici, gruppi mascherati, bande musicali e majorette.
Palio dei Borghi e premiazione dei carri.


LA RICETTA DEI QUARESIMALI

Ricetta per 4 persone

Ingredienti:
250 g di mandorle dolci sgusciate (possibilmente siciliane), 150 g di zucchero, 2 albumi, poca farina, neroli (acqua di fiori di arancio), 2 cucchiai di finocchietti confettati( semi di finocchio, ricoperti da un sottile strato di zucchero) o mompariglia già confezionata.

Preparazione (tempo 25 minuti circa escluso il riposo della pasta)
Battere nel mortaio (o mixer) mandorle e zucchero, lavorandoli lungamente con gli albumi sino a ricavare un impasto sodo. Unire, sempre lavorando col mestolo, un più di neroli (L'olio essenziale di nun olio vegetale prodotto per distillazione dei fiori di arancio amaro) e poca farina. Realizzare uno strato di pasta d'altezza mediamente - circa 1 cm, stenderlo col matterello su un piano di lavoro giunto e, con lo stampino, creare le forme volute, in genere quella tonda e quella romboidale. Far aderire alla pasta la mompariglia (piccole palline di zucchero colorate).
Far riposare una notte. Posizionare i dolcetti su una placca da forno già unta e cuocerli, 15 minuti o anche meno a 250 finchè acquisiscano un colore vivo, dorato.
Questi biscotti vengono chiamati quaresimali perchè vengono realizzati da una antica e nota pasticceria di Genova durante la quaresima.


I CARNEVALI PIU' CONOSCIUTI IN ITALIA

Sanremo: i meravigliosi carri tutti di fiori
Ivrea: la battaglia delle arance
Cento: le sue radici in epoca medioevale
Venezia: il più famoso sin dal '700
Viareggio: la maestosità dei carri

E NEL MONDO

Rio de Janeiro: il Carnevale più famoso del mondo
New Orleans: splendide sfilate, coloratissimi costumi e tanta musica
Nizza: le famose sfilate del Carnevale molto belle e colorate
Mentone: protagonisti gli agrumi ( aranci e limoni) per le decorazioni dei carri.
Valencia: a Valencia, la bella città affacciata sul mare, si svolge un famoso Carnevale chiamato "Festival de Fallas", caratterizzato da grandiosi mascheroni di cartapesta, alti anche venti o trenta metri.

FORSE NON TUTTI SANNO CHE...

La parola carnevale deriva dal latino "carnem levare" ("eliminare la carne") poichè anticamente indicava il banchetto che si teneva l'ultimo giorno di carnevale (martedìgrasso), subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima.
Il carnevale è una festa che si celebra nei paesi di tradizione cristiana (soprattutto in quelli di tradizione cattolica).
I festeggiamenti si svolgono quasi sempre con sfilate di carri per le strade cittadine dove dominano elementi giocosi e fantasiosi.
Un elemento che caratterizza le feste di carnevale è l'uso di costumi e maschere.


LA POESIA
E' CARNEVALE

Com'è bello il carnevale
dove ogni scherzo vale!
Per le strade noi mascherati,
con i visi ben pitturati!
Maschere e mascherine costumi e costumini
buffi e birichini,
E i bambini in per le vie,
ad aspettare dolci e bugie!
Ridi salta balla in piazza,
E' arrivato Carnevale, orsù schiamazza!
E per chiudere con sto fracasso,
ciao Carnevale vecchio e pazzo.

Edited by mery5 - 10/1/2012, 01:31
 
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La storia delle maschere

La maschera (dall'arabo "mascharà, scherno, satira) è sempre stata, fin
dalla notte dei tempi, uno degli elementi caratteristici e indispensabili nel
costume degli attori.

Originariamente era costituita da una faccia cava dalle sembianze
mostruose o grottesche, indossata per nascondere le umane fattezze e,
nel corso di cerimonie religiose, per allontanare gli spiriti maligni.



In seguito, dapprima nel teatro greco, successivamente in quello romano,
la maschera venne usata regolarmente dagli attori per sottolineare la
personalità e il carattere del personaggio messo in scena.
Ma l'uso della maschera che interessa questa necessariamente sommaria
introduzione si riferisce propriamente a quel fenomeno teatrale, fiorito in
Italia nel corso del XVI secolo e affermatosi prepotentemente in quello
successivo, comunemente noto come "Commedia dell'Arte".

Uno dei primi "temi", estremamente elementare e naturale, oggetto di
rappresentazione nelle primitive forme della commedia "a soggetto", è
la "beffa del servo", una sorta di ingenua e innocua rivincita concessa
dalla fantasia popolare all'umile nei confronti del potente.
Innumerevoli sono le rappresentazioni, specie sui palcoscenici della
decadente Repubblica veneziana, che hanno come tema il contrasto tra il
servo zotico (lo "Zanni") e il padrone vecchio e rincitrullito (il "Magnifico").



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La fortuna del contrasto, le varie forme in cui si manifesta, fanno sì che il
personaggio dello Zanni subisca continue, interessanti e sostanziali
modifiche, e che si caratterizzi variamente, rendendosi sempre più
simpatico e variegato: questo spiega la presenza, nella tradizione giunta
fino a noi, di tante maschere rappresentanti parti di servitori, dal
celeberrimo Arlecchino all'intelligente Scapino.

A proposito di Arlecchino, ci sembra doveroso ricordare quell'autentico
genio della Commedia dell'Arte che nobilitò le scene nella seconda metà
del XVI secolo e, partito con l'interpretazione dello stereotipo personaggio
del servo Zan Ganassa, nel 1572, in terra di Francia, per la prima volta
attribuì alla maschera il nome di Zanni Arlecchino.

Le continue e salutari mutazioni a cui fu soggetto il personaggio dello
Zanni portarono inevitabilmente alla distinzione fra servo furbo e servo
sciocco, chiamati "primo" e "secondo" Zanni.

Arlecchino, Burattino, Flautino e il famosissimo Pulcinella facevano parte
del secondo gruppo; Brighella, Beltrame, Coviello, Zaccagnino,
Truffaldino, Pezzettino, Stoppino del primo.

<i><p align="center">Un posto di primo piano è riservato alle maschere dei "vecchi", il cui
capostipite sarebbe il "senex" della commedia latina.
I "vecchi" generalmente erano due, ma non portavano sempre e
dovunque lo stesso nome; perlopiù furono conosciuti l'uno sotto il nome di
Pantalone e l'altro di Dottore, Dottor Graziano o Dottor Balanzone.

Altra maschera fondamentale era quella del Capitano, soldataccio
spaccone, vanaglorioso, violento e pavido, altrimenti noto come Capitan
Spaventa, Capitan Rodomonte, Capitan Matamoros, Capitan
Spezzaferro, Capitan Terremoto, Capitan Spaccamonte, e via di questo
passo. In questa maschera si è voluto vedere una caricatura feroce del
soldato spagnolo che, nel periodo di tempo in cui fiorì la Commedia
dell'Arte, spadroneggiò in quasi tutta la penisola.


Accanto alle maschere che rappresentavano i personaggi principali e
indispensabili in ogni commedia, si aggiravano altre maschere, spesso
doppioni, derivazioni delle prime con mutazioni o correzioni non molto
indovinate: a volte non era mutato che il nome, altre il dialetto che la
maschera parlava. I Pandolfi, gli Ubaldi, i Cola, i Burattini e i Pezzettini
ebbero giorni di relativa gloria nel XVII secolo, dopo di che scomparvero.

E, dal momento che ci siamo lasciati andare in una carrellata, fugace ma
abbastanza organica, dei personaggi della Commedia dell'Arte, ci sembra
giusto concludere ricordando quelle astute servette, altrimenti
chiamate "fantesche", preposte alla salvaguardia dell'onore di spesso
scialbe padroncine.

Tutti questi straordinari personaggi sono riusciti a sopravvivere alla morte
del teatro al quale pur debbono la vita, perché riconosciuti degni di
rappresentare ciò che di più caro le città italiane avevano nel cuore, le
tradizioni domestiche, la parlata popolaresca, lo spirito delle antiche cose.

E ancora oggi continuano a rallegrare i nostri Carnevali.





Edited by claufont - 31/1/2015, 10:12
 
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Carnevale storie, maschere e ricette del carnevale


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“Semel in anno licet insanire” (una volta all'anno è lecito impazzire) Questa tradizione è spesso legata alla celebrazione del carnevale



Carnevale: Un viaggio attraverso le tradizioni festose del carnevale in Italia, a cura di Bruno Cantamessa - Il carnevale si celebra nei paesi di tradizione cristiana e cattolica. I festeggiamenti si svolgono per le vie o piazze dei paesi con sfilate di carri fantasiosi, giochi, balli e scherzi; l'elemento caratteristico del carnevale è il mascherarsi.

La festa del Carnevale ha origini antiche, ad esempio le dionisiache greche o i saturnali romani. I Saturnali erano le festività della religione romana, dedicate all'insediamento nel tempio del dio Saturno e alla mitica età dell'oro; si svolgevano dal 17 al 23 dicembre (periodo fissato in epoca imperiale da Domiziano). I saturnali iniziavano con grandi banchetti, sacrifici; i partecipanti usavano scambiarsi l'augurio io Saturnalia, accompagnato da piccoli doni simbolici, detti strenne. Era usanza giocare a tombola, tra l'altro, considerato il “grande gioco di Saturno”.

Durante questi festeggiamenti, l'ordine sociale veniva sovvertito: gli schiavi temporaneamente si consideravano uomini liberi, cambiavano i loro abiti con quelli dei loro signori e venivano scambiati doni, come: candele di cera, immagini, bambole di terracotta, chiamate "sigillaria". E infine, veniva eletto una specie di re della burla, "Saturnalicius princeps" vestito con una buffa maschera e colori sgargianti tra i quali spiccava il rosso (colore degli dèi).

Nel mondo antico il Navigium Isidis (carro navale di Iside), la festa in onore della dea egizia Iside, importata anche nell'impero Romano, comporta la presenza di gruppi mascherati, come attesta lo scrittore Lucio Apuleio nelle "Metamorfosi" (libro XI). Presso i Romani la fine del vecchio anno era rappresentata da un uomo coperto di pelli di capra, portato in processione, colpito con bacchette e chiamato Mamurio Veturio.

I nostri "Carnevali"



Il Carnevale di Venezia, il Carnevale di Viareggio, quello di Ivrea, il Carnevale di Sciacca e di Palazzolo Acreide sono considerati tra i più importanti al mondo. La loro fama, è in grado di attrarre tutti gli anni turisti da ogni parte sia dall'Italia che dall'estero.

Il Carnevale più lungo d'Italia è quello di Putignano. Comincia infatti il 26 dicembre con la cerimonia dello scambio del cero e si conclude il martedì grasso, con una sfilata serale e il funerale del Carnevale, rappresentato come un maiale.

Uno dei carnevali più antichi d'Italia arrivato ai giorni nostri è quello di Verona, risalente al tardo medioevo ed il cui nome originale è Bacanàl del Gnoco; il primo ebbe luogo nel 1531.

Il carnevale di Venezia è conosciuto in tutto il mondo per la bellezza dei costumi e delle maschere, lo sfarzo dei festeggiamenti nella magica atmosfera della Laguna. Le sue origini sono molto antiche: la prima testimonianza risale ad un documento del Doge Vitale Falier del 1094, dove si parla di divertimenti pubblici e nel quale il vocabolo Carnevale viene citato per la prima volta. Il primo documento ufficiale che dichiara il Carnevale di Venezia una festa pubblica è un editto del 1296, quando il Senato della Repubblica dichiarò festivo il giorno precedente la Quaresima.

Il carnevale di Viareggio è uno dei più importanti a livello internazionale.
Sono i carri allegorici più o meno grandi che sfilano nelle domeniche fra gennaio e febbraio a caratterizzare questo carnevale sui quali troneggiano enormi caricature in cartapesta di personaggi famosi della politica, della cultura o dello spettacolo, sottolineati con satira ed ironia.

Lo storico Carnevale di Ivrea, famoso per la "Battaglia delle Arance" , viene considerato tra i più antichi e particolari al mondo.
E' una manifestazione carnevalesca nata intorno al 1808 sulla base di antiche feste rionali e da allora si svolge pressoché ininterrottamente nell'omonima città piemontese.
Le origini della battaglia sono incerte, ma risalgono verosimilmente ad anni intorno alla metà dell'Ottocento quando presero ad essere praticate scherzose schermaglie tra le carrozze e la gente sui balconi.
L'intero carnevale ha il pregio di rappresentare, sotto forma di allegoria, la rivolta dei cittadini per la libertà dal tiranno della città, probabilmente raineri di Biandrate, ucciso dalla Mugnaia su cui si apprestava ad esercitare lo jus primae noctis. Fu quell'evento a innescare la guerra civile rappresentata dalla battaglia tra il popolo e le truppe reali che viene rievocata durante il carnevale, dove le squadre di Aranceri a piedi (ossia il popolo) difendono le loro piazze dagli aranceri su carri (ossia l'esercito) a colpi di arance a rappresentare le frecce, mentre tra le vie della città sfila il corteo della Mugnaia che lancia dolci e regali alla popolazione.

Il Carnevale di Sciacca è fra le manifestazioni più conosciute che vengono allestite in occasione del carnevale. A parlare per primo di esso fu, nel 1889, Giuseppe Pitrè che ne fece cenno nella sua opera Biblioteca delle tradizioni popolari siciliane. Le prime manifestazioni sono ricordate come una festa popolare, in cui venivano consumate salsicce, cannoli e molto vino; ed il popolo si riversava per le strade, travestito in vari modi. I protagonisti del Carnevale di Sciacca sono i carri allegorici: ferro, carta, legno, tecnologia, passione e sacrificio, sono gli elementi indispensabili per la realizzazione di queste opere d'arte. L’atmosfera del Carnevale di Sciacca fa sì che chiunque, durante la festa, può essere protagonista e non spettatore di uno dei carnevali più belli della Sicilia.

Curiosità e storia di alcune delle maschere più famose del carnevale

Arlecchino
Il servitore di due padroni, nota anche come Arlecchino servitore di due padroni è una delle più celebri commedie di Carlo Goldoni, scritta dall'autore veneto nel 1745.
Arlecchino originariamente, è una famosa maschera bergamasca.
Pare che la più antica maschera di Carnevale sia Arlecchino.
Le sue origini sono remote, da ricercare nelle leggende medioevali.

Colombina
Colombina è il nome di una maschera veneziana della commedia dell'arte.
Nelle rappresentazioni è spesso oggetto di attenzioni da parte del padrone Pantalone provocando così la gelosia in Arlecchino. Non dimentichiamo che Colombina è la fidanzata di Arlecchino...

Balanzone
Balanzone (da balanza, bilancia, allegoria della Giustizia), conosciuto anche con il nome di Dottor Balanzone, è una maschera di origine bolognese. Appartiene alla schiera dei "vecchi" della commedia dell'arte, talvolta è chiamato Dottor Graziano o semplicemente il Dottore.

Gianduja
Gianduja (in piemontese Giandoja, [ʤan'dʊja]) è una maschera popolare torinese di origini astigiane della commedia dell'arte. Il suo nome deriva dalla locuzione Gioann dla doja ovvero Giovanni del boccale.
Dal suo nome deriva quello della cioccolata di tipo gianduia e del relativo cioccolatino gianduiotto con la quale è confezionato, entrambi specialità torinesi. I cioccolatini venivano distribuiti dalla maschera durante la festa del carnevale; probabilmente per lo stesso motivo il nome Gianduja è stato dato alle grosse caramelle a forma di cialda incartate in caratteristici involucri esagonali.

Pulcinella
La maschera di Pulcinella come la conosciamo oggi, è stata inventata ufficialmente a Napoli dall'attore Silvio Fiorillo nella seconda metà del Cinquecento. Le origini di Pulcinella sono però molto più antiche.
Al di là della Commedia dell'Arte il personaggio di Pulcinella si è sviluppato autonomamente nel teatro dei burattini, di cui è ormai l'emblema.

Rugantino
Rugantino è una maschera del teatro romano. Questa maschera impersona un tipico personaggio romanesco, er bullo de Trastevere, svelto co' le parole e cor cortello, il giovane arrogante e strafottente ma in fondo buono e amabile. L'aspetto caratteristico di Rugantino è l'arroganza, infatti il suo nome nasce dalla parola romanesca ruganza ovvero "arroganza".
Il Ghetanaccio, che fu il più noto burattinaio romano, fu conosciuto soprattutto per le sue rappresentazioni che avevano come protagonista proprio Rugantino, ciò fa supporre che le sue origini risalgano alla fine del 1700.

Pantalone
Pantalone è una maschera veneziana e un personaggio della commedia dell'arte.
Pantalone nasce a Venezia intorno alla metà del '500, rappresenta il tipico mercante vecchio, avaro e lussurioso.

Meneghino
La parola Meneghino (in milanese Meneghin) è un diminutivo del nome Domenico (milanese Domenegh e Menegh). È una maschera della commedia dell'arte che si identifica con la città di Milano.
Nel Carnevale Ambrosiano, è accompagnato da un'altra maschera popolare milanese, moglie di Meneghino: la Cecca (di Berlinghitt), diminutivo dialettale di Francesca.
Tradizionalmente nei paesi cattolici, il Carnevale ha inizio con la Domenica di Settuagesima (la prima delle nove che precedono la Settimana Santa secondo il calendario Gregoriano);[senza fonte] finisce il martedì precedente il Mercoledì delle Ceneri che segna l'inizio della Quaresima. La durata è perciò di due settimane e tre giorni. Il momento culminante si ha dal Giovedì grasso fino al martedì, ultimo giorno di Carnevale (Martedì grasso). Questo periodo, essendo collegato con la Pasqua (festa mobile), non ha ricorrenza annuale fissa ma variabile. Per questo motivo i principali eventi si concentrano in genere tra i mesi di febbraio e marzo.

Ricette di carnevale



Bugnes


Bugnes


In Francia per le feste di Carnevale si usa preparare le "bugnes" o frittelle dolci.
Queste frittelle sono profumate con l'acqua di fior d'arancio.
Di solito sono a forma di nodo ma le forme possono cambiare le forme a seconda della regione.

Ingredienti per 4 persone:
250 g. di farina
1 bustina di lievito di birra
30 g. di zucchero
2 uova
75 g. di burro
10 cl. di latte tiepido
3 cucchiai di acqua di fior d’arancio
1 pizzico di sale
olio di arachide per friggere

Preparazione:
Mescolare la farina con lo zucchero, il lievito e il pizzico di sale.
Unirvi il latte tiepido, le uova, l’acqua di fior d’arancio e il burro fuso ma non caldo.
Lavorare l'impasto e formare una palla. Fare riposare 12 ore nel frigorifero.
Riprendete la pasta, stendeterla con il matterello ad una altezza di 3 mm. Ritagliate con la rotella dentata delle strisce 20 x 2 cm.
Annodatele tutte con cura senza stringere troppo.
Friggete le “bugnes” in olio ben caldo e abbondante, poche alla volta.
Quando saranno dorate, scolarle su un foglio di carta da cucina per togliere l'olio in eccesso.
Spolverarle con zucchero a velo e servirle.

Chiacchiere, frappe, cenci, molti nomi diversi per questi dolci di carnevale.
Ma forse non tutti sanno che provengono dalle antiche" frictilia" dei Romani.
che venivano fritte nel grasso di maiale.
Le antiche «frictilia», cotte su piastre unte col lardo, sono l’unico dolce che ha lasciato tracce in tutte le regioni italiane.
Da notare che alcuni nomi dati a questi dolci tipo chiacchiere e bugie ci fanno ricordare che a Carnevale si poteva dire qualsiasi cosa senza nessuna paura di ritorsioni.

Castagnole - tipico dolce di carnevale della gastronomia friulana

Ingredienti:
400 g Farina
50 g Zucchero
2 Uova
80 g Burro
1 cucchiaini Lievito chimico
1 scorza Limone grattugiato
Zucchero a velo
1 pizzico sale
olio per friggere ( arachide)

Preparazione:
In una terrina ammorbidire il burro, incorporare lo zucchero e poi le uova, uno alla volta, mescolare e aggiungere la buccia grattugiata del limone, un pizzico di sale e farina quanto basta per ottenere un impasto morbido, aggiungere il lievito.
Con un cucchiaio fate delle palline , grandi come una noce, che lascerete cadere dentro l'olio bollente.
Appena saranno di colore dorato toglietele, metterle a colare su carta da cucina per eliminare l'olio in eccesso e servite spolverizzate di zucchero a velo.

Bugie


bugie


Ingredienti:
500 gr Farina
1 Uovo
una noce di burro
3 cucchiai di zucchero
la buccia grattugiata di un limone
un bicchiere di vino bianco secco –
Olio per friggere ( consiglio di arachide)
Zucchero a velo
Sale

Preparazione:
Versare la farina sulla spianatoia a fontana e aggiungere nel centro l’uovo, il burro ammorbidito, lo zucchero, la buccia di limone, un pizzico di sale e il vino. Impastare il tutto.
L’impasto deve rimanere abbastanza sodo. Ridurre l’impasto a palla e farlo riposare per circa 30 minuti.
Stendere l’impasto molto fine sulla spianatoia infarinata e tagliare delle strisce con la rotella dentata. Friggerle in abbondante olio d’oliva caldo.
Quando le bugie sono gonfie ma ancora bianche scolarle, metterle su carta assorbente da cucina per rimuovere l’eccesso di grassi e spolverizzarle con tanto zucchero a velo.

Quaresimali
Ingredienti (per quattro persone):
250 g di mandorle dolci sgusciate (possibilmente siciliane)
150 g di zucchero
2 albumi
poca farina
neroli (acqua di fiori d’arancio)
2 cucchiai di finocchietti confettati (semi di finocchio, ricoperti da un sottile strato di zucchero) o mompariglia già confezionata (quella decorazione a granelli di tutti i colori chiamati anche diavoletti colorati)

Preparazione (tempo 25 minuti circa escluso il riposo della pasta)
Battere nel mortaio (o mixer) mandorle e zucchero, lavorandoli lungamente con gli albumi sino a ricavare un impasto sodo. Unire, sempre lavorando col mestolo, un po’ di neroli (L’olio essenziale di neroli è un olio vegetale prodotto per distillazione dei fiori di arancio amaro) e poca farina. Realizzare uno strato di pasta d’altezza – mediamente – circa 1 cm, stenderlo col matterello su un piano di lavoro già unto e, con lo stampino, creare le forme volute, in genere quella tonda e quella romboidale. Far aderire alla pasta la mompariglia (piccole palline di zucchero colorate).
Far riposare una notte. Posizionare i dolcetti su una placca da forno già unta e cuocerli, 15 minuti o anche meno a 250°, finché acquisiscano un colore vivo, dorato.
Questi biscotti vengono chiamati quaresimali perché vengono realizzati da una antica e nota pasticceria di Genova durante la quaresima.


Rosquillas - ciambelle fritte tipiche della Spagna


Rosquillas


Ingredienti:
250 gr. di farina
lievito vanigliato per dolci
2 uova
50 gr. di burro
100 gr. di zucchero semolato
latte
scorze grattugiate di 1/2 limone e 1/2 arancia
1/2 bicchierino di liquore ( a piacere)
sale.

Preparazione:
Grattugiare le scorze di limone e arancia.
Sbattere l’uovo e unirlo al burro fuso, il latte e il liquore.
Mescolare bene, unire il lievito, lo zucchero e le scorze grattugiate aggiungere la farina poco alla volta continuando a mescolare. Si otterrà così una pasta.
Prendere piccole porzioni, dar loro una forma cilindrica e unire le estremità per formare le “rosquillas”.
Friggerle in olio caldo per 1 minuto in ambo i lati o finché siano dorate.
Toglie, asciugarle su carta da cucina assorbente e quando sono fredde spolverarle con zucchero a velo

Edited by mery5 - 11/1/2013, 20:15
 
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view post Posted on 30/1/2012, 22:14     +1   -1
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Storia del Carnevale




Origini del Carnevale
Le origini del Carnevale affondano nelle celebrazioni dionisiache della Grecia classica e nei Saturnali dell’Antica Roma. Feste accomunate dal sovvertimento temporaneo delle regole sociali, che davano spazio al divertimento, allo scherzo, alla licenziosità.
Ordine e Caos
ll bisogno, innato nella festa di Carnevale, di rigenerazione e rinascita, legato all’azzeramento temporaneo delle regole prestabilite e a un ritorno ad una sorta di caos primordiale, in cui anche le gerarchie sociali preordinate vengono messe in discussione, è probabilmente molto più antico.

Il Mascheramento
Anche la tradizione del mascheramento è molto antica, e sembra risalire alle celebrazioni egizie in onore di Iside. Le maschere, nelle diverse culture, possono rappresentare divinità, essere soprannaturali, demoni, anime dei morti. Il travestimento ha una funzione apotropaica: chi indossa le maschere assume l’identità dell’essere che rappresentano.

Carnevale in Italia
In Italia la Storia del Carnevale ha inizio della Firenze rinascimentale, quando la famiglia dei Medici promuoveva i cosiddetti “Trionfi”, ovvero grandi mascherate che andavano in giro per la città trasportate su carri e accompagnati da canti carnacialeschi scritti per l’occasione. Alcuni di questi canti sono anche entrati nella tradizione letteraria italiana, come il Trionfo di Bacco e Arianna, che porta la firma di Lorenzo il Magnifico in persona.

Origine del nome
Diffuse anche negli altri antichi stati italiani, le celebrazioni di Carnevale in genere si concentravano nel tradizionale banchetto che si teneva il giorno di martedì grasso, subito prima dell’astinenza quaresimale. Da qui anche il nome, che deriva da carnem levare (eliminare la carne… dalla dieta).

 
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view post Posted on 11/2/2012, 13:12     +1   -1
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Carnevale prime maschere



Il Carnevale si avvicina, sornione e colorato ed è ora di pensare alle maschere, soprattutto se la vostra intenzione è quella di prepararle in casa.
Il fascino del Carnevale, infatti, consiste proprio in questa possibilità di dare libero sfogo alla propria fantasia, cercando di venire incontro alle esigenze del piccolo senza cadere nel banale. Per certo, questo sarà l'anno delle streghe e dei maghetti, delle fate e delle scope volanti, sulla scia di Harry Potter e del successo ottenuto dal film e dai libri.
Noi qui, però, vogliamo suggerirvi qualcosa di diverso, maschere facile da confezionare e provenienti da altri realtà, da altri mondi che non siano quelli della magia e degli incantesimi, riservandoci in futuro lo spazio per parlarvi di questi ultimi.

DAL MONDO DEGLI ANIMALI

Ecco un'idea proveniente dal mondo degli animali: vestite il vostro bambino da gallina o da gallo. La realizzazione è semplice: un lenzuolo bianco vi servirà per realizzare l'abito vero e proprio, cucito all'altezza delle spalle e fatto passare tra le gambe come un pannolone. Per riempirlo usate un cuscino piuttosto voluminoso col quale imbragherete il piccolo legandolo con dei cordini intorno alla vita. Procuratevi, quindi, delle calzamaglie arancioni e qualche piuma da attaccare sul "didietro". Un becco di cartone e qualche ciuffo di piuma disegnato sulla faccia completeranno l'opera.

PER I MASCHIETTI


Un'altra idea simpatica e facile da realizzare consiste nel vestire il piccolo da pirata: tagliate un vecchio paio di jeans, cucite a mo' di giacchetto una pezza di stoffa di panno, applicandovi magari qualche toppa e procuratevi un paio di calzettoni a righe piuttosto spessi. Una camicia bianca con un gran collo (che volendo potrete riciclare dopo, usandola per l'abbigliamento di tutti i giorni), e una benda nera sull'occhio serviranno per rendere più credibile il travestimento. Con una matita disegnate sul volto del piccolo qualche cicatrice, mentre con un cartoncino realizzate l'uncino per la mano (potreste usare, per esempio, il rotolo finitto della carta igienica a mo' di protesi sul quale applicherete l'uncino vero e proprio).

PER LE BAMBINE


Per la bambine, a parte le classiche damine, zingarelle, fioraie..., una bella idea, che troverete anche nei negozi, consiste nel mascherarle da Pippi Calzelunghe. Qui, veramente tutto è lasciato alla vostra fantasia: un sacco di liuta, un paio di calze di diverso colore, scarpette da tennis rovinate e un camicione pieno di toppe è tutto il materiale che vi occorre per il confezionamento dell'abito. Pettinate la piccola con due graziose treccine, che potrete tenere tese con del fil di ferro, e disegnatele sul volto tante lentiggini rosse. Una scimmietta di peluche la accompagnerà nelle sue più esilaranti avventure carnevalesche.


fonte web

Edited by claufont - 31/1/2015, 10:12
 
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Raccolta web

decoupage, fai da te, maschere costumi

coriandoli

Come fare i coriandoli

ottimo modo per riciclare la carta di vecchi giornali e riviste che giacciono ormai inutilizzate nel ripostiglio.

Prendete tutti i fogli di carta che non utilizzate più che trovate in casa, ovviamente meglio se colorati: vanno bene i fogli di carta dei regali che abbiamo nei cassetti e che non abbiamo mai riutilizzato, le pagine delle riviste e i vecchi quotidiani.

A questo punto vi basterà procurarvi una macchinetta perforatrice, di quelle che si usano negli uffici per fare i buchi ai fogli per essere messi nei raccoglitori, e cominciare a bucare i fogli di carta che avete deciso di far diventare coriandoli, con questa macchinetta, premunendovi prima di una bacinella per raccogliere i pezzetti di carta. Le macchinette perforatrici si trovano in tutte le cartolerie e costano poco, all’incirca 3 o 4 euro.

Una volta che avrete bucato tutti i fogli, ecco che nella bacinella vi saranno ammucchiati un bella quantità di coriandoli che vi basterà mischiare, mettere nei sacchetti e utilizzare come meglio preferite per la vostra festa o per Carnevale.

Un’alternativa ai classici coriandoli rotondi è quella di realizzarli con delle forme, tipo cuoricini o stelline; in questo caso basterà procurarsi delle perforatrici che fanno buchi nella carta con delle forme, ed ecco che otterrete degli originali coriandoli.

Infine una piccola dritta: con questo sistema si possono realizzare anche i coriandoli bianchi da lanciare agli sposi in occasione dei matrimoni. Molti sposi, infatti non amano i lancio del riso, e i coriandoli bianchi sono un ottimo compromesso tra innovazione e tradizione.

Anche i coriandoli bianchi possono essere acquistati nei negozi specializzati in allestimento feste, ma a differenza di quelli comuni, sono un po’ più costosi e nei sacchetti ce n’è una quantità minore. Per realizzare i coriandoli bianchi usate lo stesso procedimento, sostituendo i fogli di carta da giornale con dei semplici fogli bianchi; vanno bene anche i comuni A4 che si usano per le fotocopie.


maschera di Carnevale

Come travestirsi da Puffo

Cerone azzurro: andate in un negozio di bricolage o in cartoleria per reperire del cerone colorato. Se proprio non lo trovate, prendete quello classico e poi, dopo averlo applicato, spolverizzatelo con un ombretto blu.

Leggings e pile blu: se non avete voglia di costruirlo personalmente potete semplicemente acquistare dei leggings (o una calzamaglia/collant) blu puffo e anche un pile (se il bimbo è piccolo va benissimo anche un body). In questo modo vi resterà solamente da aggiungere qualche piccolo dettaglio per personalizzare il vostro puffo.

Stoffa di pile: ho scelto questo materiale perché è economico, sintetico e molto caldo, ma nulla vi vieta di optare per del caldo cotone o della lana. Carnevale cade a febbraio e le temperature sono rigide, cercate di usare materiale coprente. Il pile deve essere bianco per i puffi e puffetta e rosso per il Grande Puffo. Con la stoffa realizzerete: il cappello, un pantaloncino o una gonnellina (o un vestito senza maniche). Si presta bene per questo lavoro anche la lana cotta o i pannolenci.

Forbici
Nastro in raso blu (altezza 1 cm)
Ago e filo o pinzatrice
Un gesso o pennarello.


Come realizzare il pantaloncino o la gonnellina

La prima cosa da fare è prendere un pantaloncino del vostro bambino o una gonna o uno scamiciatino della bambina e usarlo come modello. Attenzione non dovete assolutamente mettervi a fare grandi lavori di cucito: sarà davvero semplice. Piegate il vostro pile in due. Appoggiate il vestito da voi selezionato e con il gesso o con il pennarello (meglio il gesso perché se sbagliate potete eliminarlo). Ora, mantenendo sormontato il tessuto, tagliatelo. Mi raccomando siate un po’ abbondanti nel prendere le misure, perché sarà più facile rimediare a qualche errore di taglio.

Ora dovreste avere due pezzi identici. Non vi resta che cucire. Il bello del pile sta nel fatto che non ha bisogno di essere rifinito. Con ago e filo potete cucire i lati del pantaloncino o della gonna. Se proprio non ne siete capaci, prendete una bella pinzatrice e fermate i bordi in questo modo. Fate attenzione a chiudere bene i punti, perché il bambino non si deve pungere. La stessa operazione va fatta per realizzare il cappello (la sagoma deve essere un semplice cono). Prendete la circonferenza della nuca per avere idea della dimensione della base (misura = circonferenza in cm diviso due). Vi ricordo che state lavorando al contrario, i vestiti poi andranno girati.

Ora ci mancano le scarpe. In questo caso potete agire in due modi: il bambino può utilizzare delle scarpe da ginnastica bianche. Magari le ha già e così risparmiate, oppure potreste ricoprire quelle che possiede con il pile. In che modo? Create dei tubi di pile (come fossero delle calze senza numero). Attenzione perché la misura della larghezza e della lunghezza vanno prese quando il bambino indossa le scarpe.

Il nastro blu
Questo è il dettaglio che farà la differenza. Il nastro dovrà essere utilizzato per fermare il pantaloncini sia sulle gambe, creando una sorta palloncino, sia in vita. Inoltre, lo avvolgerete anche intorno alla caviglia per chiudere il vostro calzino bianco di rivestimento della scarpa. Fate dei bei fiocchi.

Quattrocchi, Puffetta e Grande Puffo
Tutti i puffi sono uguali, se avete scelto Quattrocchi al vestito appena descritto dovete aggiungere degli occhiali. Puffetta, invece, è l’unica donna e ovviamente dovrà indossare un vestitino o la gonnellina. La bambina, per essere più femminile, deve inoltre avere una parrucca bionda. Grande Puffo è il maestro e capo della tribù e si differenzia perché ha la barba e poi perché è vestito di rosso: per lui, quindi pantaloncini, scarpine e cappellino rossi. Quest’ultimo può essere sostituito con un semplice cappellino di Babbo Natale, che magari avete ancora in giro.


travestirsi da Gatto con gli stivali

Naturalmente, costumi da gatto con gli stivali si possono trovare nei negozi di giocattoli, ma con un po’ di fantasia se ne possono realizzare di molto carini anche con il fai da te, puntando soprattutto sul trucco da gatto e sugli immancabili stivali. Proprio per il fatto che questo costume ha pochi accessori ma molto trucco, può essere una maschera adatta anche per gli adulti ai quali è piaciuto il cartone del gatto e che cercano un travestimento originale per Carnevale.

Come truccarsi da gatto con gli stivali
Come dicevamo, la parte più importante del travestimento da gatto con gli stivali è senz’altro il trucco, perché bisogna “diventare” un gatto; per fare gli occhi da gatto, tracciate un segno nero sulla palpebra dall’interno fino all’angolo esterno, anche piuttosto allungato, proprio come hanno i gatti; a scelta si possono colorare di nero e bianco le palpebre e gli angoli ai lati degli occhi.

Chi non ha tanta dimestichezza con il trucco, può ricorrere anche alle maschere già pronte da stampare, magari su un cartoncino un po’ più spesso in modo da poterle tagliare all’altezza degli occhi e del naso senza rovinarle, e ai lati in modo da farci passare un piccolo elastico; sul sito ufficiale del film potete trovare diversi tipi di maschere da stampare.

Come fare il costume da gatto con gli stivali
Passiamo ora al costume vero e proprio, che a differenza di quello che si può pensare è abbastanza semplice: in fin dei conti è una specie di “incrocio” tra un costume da gatto e uno da Zorro, pertanto i primi elementi da reperire sono il cappello, la spada e gli stivali. Per quanto riguarda il cappello andrà bene uno da pirata, in modo da trovarlo facilmente in commercio: per renderlo simile a quello del gatto vi basterà aggiungerci una piuma gialla.

Lo stesso discorso vale per la spada: nei negozi si trovano spade finte di tutti i tipi, soprattutto durante il periodo di Carnevale; per gli stivali, nel caso del costume per adulti vi basterà attingere alla scarpiera, mentre per i bambini, se non ne hanno un paio vecchi, eventualmente da tingere di nero, potete provare a sagomare un pezzo di vinile nero da aggiungere a un comune paio di scarpe nero: un esempio lo trovate a questo link.

Per il vestito vero e proprio si può usare un pigiama o una tuta di pile color arancione che andrete a colorare con le tempere bianche in modo da creare le striature tipiche del nostro gatto; non dimenticate un cintura nera in vita alla quale appendere la spada e il mantello che si può ricavare facilmente da un pezzo di stoffa nero o acquistare a pochi euro in un negozio di giocattoli.

Dato che gli adulti potrebbero avere qualche difficoltà a reperire una tuta completa arancione, andranno benissimo una felpa di pile arancione da striare di bianco e dei pantaloni neri da completare con cinturone, mantello e gli immancabili stivali, cappello e spada.

Per quanto riguarda il naso, con una matita nera disegnate sulla punta del naso il tartufi del gatto e riempitelo sempre con la matita nera; la parte superiore del labbro deve essere colorata di bianco e sopra ad esso disegnati dei puntini neri, proprio come il musetto dei mici. Non devono mancare i baffi che, naturalmente, andranno tracciati sulle guance sempre con la matita nera: ne basteranno tre per lato.

Le labbra vanno contornate con la matita nera e poi colorate di rosa. Ovviamente per i bambini devono essere usati i colori appositi trucca bimbi mentre gli adulti possono usare anche una classica matita nera e il kajal.



Maschere e costumi di Carnevale

Colombina e Pantalone, Brighella Principi e principesse

Colombina e Pantalone: i migliori accessori per rendere queste maschere particolarmente belle e riuscite, sono il trucco in stile ottocentesco, dei parrucconi con boccoli da dama e alcuni nastrini e merletti per Pantalone.

2Colombina e Brighella
3Principi e principesse
maschere molto belle come:

I 2 ballerini di Tango o Flamenco: in questo caso utilizzate pure dei merletti e un trucco più ostentato affichè si noti che è un travestimento carnevalesco e non una divisa per danzare.
I 2 Hippies in stile anni 70
I 2 Clown
I campagnoli
I folletti del bosco
I fantastici Jessica e Roger Rabbit: vi serviranno un costume da coniglio in peluche e un abito in raso mozzafiato con tanto di push-up. Inoltre, accessorio fondamentale, la lunghissima sigaretta di Jessica: meglio se spenta!
Otello e Desdemona
Minnie e Topolino
Shrek e Fiona
I coniugi Flistones: procuratevi una clava di cartone e un grosso osso di plastica per essere più veritieri e una parrucca "pel di carota" per la signora Flistones.
Catwoman e Batman
Robin Hood e Marian

Articolo scritto da Donatella M.


Catwoman

La parte più importante del costume da catwoman è il suo cappuccio nero con orecchie appuntite. Per ottenere un buon effetto si può indossare una maschera nera con orecchie da gatto, da applicarsi sui capelli legati nella calzamaglia nera. Questa maschera, inoltre, deve puntare sul trucco degli occhi, usando un bel pò di heyliner nero o matita blu scuro, per disegnare occhi da gatto.

Potete colorare il viso con ombretto viola, blu, bianco e anche con dei brillantini. Carnevale è il momento della creatività.

Per il costume vero e proprio, bisognerà utilizzare:

Leggins neri (meglio se lucidi)
Lupetto o canotta neri
Stivali o scarpe nere
Ovviamente guanti lunghi e, anche questi, rigorosamente neri.

Si deve cercare di dare un effetto "tuta intera". In questo caso sarà molto utile utilizzare un bel cinturone in pelle molto largo da avvolgere intorno alla vita o una cintura dorata.
Da tenere presete che catwoman ha cambiato vari stili nel corso degli anni, quindi le varianti sono ammesse.

Marilyn Monroe

Se avete un abito di raso o seta ci siamo. Meglio se di un bel colore sgargiante. L'abito più riconoscibile di Marilyn è, comunque, bianco e che svolazza.
Se non avete niente di simile, potete andare in un negozio dell'usato e trovare anche delle "vecchie" sottovesti da riciclare. Con un foulard bianco si può ottenere una fascia intorno al seno o la classica scollatura alla Marilyn con il nodo dietro la nuca.

La maggior parte di questa maschera è data, tuttavia, dalla parrucca. Deve essere bionda e boccolosa.

Per il trucco è necessario:

Ottenere una pelle chiarissima con fondotinta luminoso e color-cipria
Assolutamente rosso o fucsia il rossetto
Mascara nero o anche colorato, in quantità abbondanti. Si possono usare anche ciglia finte
Per finire ci vorranno dei guanti lunghi in raso e un bel neo sulla parte superiore del labbro sinistro

Ape

Se avete un pull a righe gialle e nere è fatta! Altrimenti potrete utilizzare delle t-shirt, maglie, body, canotte ecc. purchè siano gialle o nere. Alternate sul corpo daranno comunque l'effetto "ape".
Se vi piace ricrere un pò di più il personaggio di fantasia, imbottitevi di spugna o cotone idrofilo che renda gonfio il busto.

Mettete un pantacollant nero
Indossate una parrucca con i capelli corti e gialliTruccatevi con guanciotte rosse e mascherino nero
Costruite 2 ali con delle strutture in fil di ferro piegato in forma ovale e ricoperto di carta velina bialca o trasparente
Ai piedi mettete delle ballerine e alle gambe dei pantacollant neri, a righe o a rete
Un Tocco di classe è il cerchietto da capelli con due evidenti antenne da ape.
Questo costume è assolutamente in linea con i tempi e la green economy.
Altre idee costumi di Carnevale

Lady Gaga
Bella di Twilight se avete anche un compagno Edward vampiro
Principessa
Geisha
Ballerina
Cappuccetto Rosso
Infermiera
Crudelia Demon
Barbie Raperonzolo
Minnie
Coniglietta
Biancaneve
Gattina
Cowgirl
Farfallina
Cenerentola
Contadinella
Pirata
Regina del Male
Hippie
Mago
Fatina
Postina
Coccinella
Sirenetta
Ballerina charleston
Pink Lady
Dottore
Ballerine danza ventre
Alieno
Fatina Punk
Suora
Strega
Pulcinella
Colombina
Dama medioevo
Harry Potter
Indiani e Cowboy
Lara Croft
Clown
Elvis
Fantasma
Robin
Superman
Batman
Prete
Uomo Ragno
Peter Pan e per finire...
Avatar Na'Vi che è la maschera più gettonata dell'anno!
Articolo scritto da Cinzia Rampino

Edited by mery5 - 12/2/2012, 00:29
 
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view post Posted on 13/2/2012, 14:39     +1   -1
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Rio di Janeiro per il carnevale i cani sfilano



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view post Posted on 15/2/2012, 23:35     +1   -1
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Festa di carnevale in casa, alcune idee per decorazioni maschere e giochi



Si parla di: creatività, giochi per bambini


Domenica organizzo una festicciola a casa, guarda caso saremo in pieno carnevale, e si avete letto bene a casa, niente sala con animatore, proprio una casa vera e vi assicuro non è grande! Sono pazza? Probabilmente si ma io ho dei bellissimi ricordi delle feste a casa quindi spero di replicare.

Certo ci sono alcune regole che seguirò:

1. Massimo 10/12 bambini, a meno che non abbiate una casa moooolto grande e soprattutto un grandissimo aiuto per fare le pulizie una volta tutto finito.
2. Decorare la casa in maniera festosa e allegra in tema carnevale. Oltre ai soliti palloncini mi è piaciuta molto l’idea nel post di bismama di far pendere dal soffitto le mascherine. Ho trovato queste su bricolady di Donnamoderna molto carine da realizzare anche insieme ai bambini.
3. Non dimenticare di rendere divertente anche la tavola. In primis tante stelle filanti. Poi spargerò caramelle e smarties coloratissime, tante cannucce colorate per i succhi di frutta, decorazioni sparse, pensavo di stampare alcuni disegni ad esempio le maschere di DecoPeque che sono proprio buffe e poi metterli su degli stuzzicadenti da piazzare qua e la. Divertenti anche quelle dei mostri su Squidoo. Infine pensavo di decorare la torta con dei lecca lecca, si potrà fare?
4. Organizzare 2 o 3 giochi per i bambini.

Considerando lo spazio a disposizione che non sarà tantissimo la mia scelta è caduta su:

•a. Pesca dei pesciolini.
•b. Lancio degli anelli. Un modo semplice e veloce oltre che non pericoloso per i materiali impiegati è quello ideato da Joel: Indoor Ring Toss
•c. Un gioco di movimento, qualcosa di simile al gioco della sedia ma senza mettere le sedie, basterà sedersi a terra.


fonte web

Edited by mery5 - 18/1/2016, 17:25
 
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Ricette di carnevale

Struffoli

ingredienti
600 g di farina; 4 uova + 1 tuorlo; 2 cucchiai di zucchero; 80 g di burro; 1 bicchierino di rum; scorza di 1/2 limone grattugiata; 1 pizzico di sale; olio per friggere; 400 g di miele; confettini colorati.

Preparazione degli struffoli: disponete la farina a fontana sul piano di lavoro, impastatela con le uova, burro, zucchero, la scorza di limone, il rum e il sale. Ottenuto un amalgama omogeneo e sostenuto, dategli la forma di una palla e fatelo riposare per 1/2 ora. Poi lavoratela ancora brevemente e dividetela in palle grandi come un’arancia, da cui ricavare, rullandoli sul piano di lavoro, tanti bastoncelli spessi un dito; tagliateli a tocchettini e disponeteli, senza sovrapporli, su un canovaccio infarinato. Al momento di friggerli, porli in un setaccio e scuoterli per eliminare la farina in eccesso. Friggeteli in abbondante olio bollente, prelevateli gonfi e dorati, non particolarmente coloriti. Sgocciolateli su carta da cucina. Liquefare il miele a bagno maria in una ciotola abbastanza capiente; togliere dal fuoco e aggiungere gli struffoli fritti e parte dei confettini colorati. Impiattare e decorare nuovamente con i confettini colorati



La frittella o 'fritola' veneziana

Ingredienti per 4 persone: 12 g di lievito di birra, 200 g di farina, 40 g di uva passa, 40 g di pinoli, 40 g di cedrini canditi, ca. 350 g di olio di semi, 40 g di zucchero semolato, 16 g di zucchero a velo, ca. 0,5 cl di grappa o rum

Preparazione
Lasciar sciogliere il lievito di birra in un recipiente riempito con dell'acqua tiepida e zucchero; versare della grappa e incorporare la farina aggiungendo acqua quanto basta. Lavorare adeguatamente la pasta, quindi coprirla con un panno per farla lievitare. Quando la pasta ha raggiunto un volume opportuno (deve crescere), incorporare l'uvetta, i cedrini tritati e i pinoli; infine friggere in olio caldo e scolare le frittelle su carta assorbente, spolverarle con zucchero a velo e servirle ancora calde.


nnnn



scroccafusi al forno o anche fritti

Ingredienti

800gr di farina,
5 uova
150gr di zucchero
25gr di olio d’oliva
un bicchierino di mistrà o altro liquore secco
scorza di limone
Se fritti prevedono il miele
Se infornati prevedono il rhum o altro liquore simile

Preparazione: in una ampia ciotola amalgamate bene tutti gli ingredienti, dal composto ottenuto ricavate tanti palline grandi come una noce. Immergerli in abbondante acqua bollente e appena salgono a galla scolateli. Friggeteli in abbondante olio o strutto non troppo caldo. Appena cotti e belli dorati ricipriteli di miele. Se invece preferite la cottura nel forno dopo averli tolti dall’acqua bollente è necessario asciugare gli scroccafusi con molta delicatezza, sistemarli sulla lastra unta del forno e farli cuocere per circa 30 minuti a 180 gradi. Appena cotti spolverizzate con lo zucchero a velo e spruzzateli con un pò di rhum.

scroccafusi

Edited by mery5 - 2/2/2015, 14:12
 
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view post Posted on 16/2/2012, 19:47     +1   -1
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